
Questa sera alle 21:00 il Celta Vigo ospita il Granada al Balaidos nel posticipo della settima giornata di Liga. I celestes vogliono dare continuità al successo esterno ottenuto in casa del Levante ed ottenere la prima vittoria casalinga. Ieri, lo stesso Coudet ha dichiarato come la squadra voglia tanto questa vittoria interna ed il mister ha affermato che è l’unica cosa che hanno in mente. Di seguito tutte le sue parole
Su Aidoo e Cervi: “No, non è ancora a disposizione (Aidoo ndr.). Si, ha ancora un po’ di dolore (Cervi ndr.). Un fastidioso infortunio alla pianta del piede. Il dottore mi ha spiegato che non è una cosa che può peggiorare ma con il tempo migliorerà. Con i giorni questo fastidio passerà, non può peggiorare, ma è chiaro che è fastidioso”.
Sul non aver vinto ancora in casa e sull’appoggio dei tifosi: “E’ tutto, è quello che per cui stiamo provando o per quello che ci prepariamo. Vogliamo dargli quella gioia. Ci riproveremo. Cercheremo di fare del nostro meglio. La gente l’altro giorno è stata impressionante, ci ha spinto, ci ha fatto generare un sacco di cose. Tutto quello che era la Grada de Rio era impressionante. L’ho sentito da dietro. Ci hanno spinto e la squadra ha risposto, anche se non con il risultato. Se c’è qualcosa qui al Celta, è che la gente ti ringrazia quando vinci, quando non porti risultato. Siamo disperati perché la nostra gente ci possa vedere vincere in casa”.
Su Fran Beltrán: “Non mi piace parlare di un giocatore in particolare. Lo vedo bene come vedo bene il gruppo, sforzandosi come tutti gli altri per cercare di arrivare a ogni partita nel miglior modo possibile. tutti collaborano, tutti cercano di partecipare, chi inizia e chi entra dopo. È il nostro modo di lavorare“.
Sul Granada: “Dovremo adattarci a come si metterà la partita. È un allenatore diverso rispetto alla scorsa stagione. Il Granada ha grandi giocatori, un’ottima rosa e sarà difficile. Cercheremo di pensare, concentrarci, fare bene le cose e concentrarci su quello che dobbiamo creare e quello che possiamo creare in casa”.
Sul ritorno alla vittoria: “Non so cosa passi per le loro teste. Sono concentrato sul quotidiano, su quello che posso vedere e sapere, sul contatto quotidiano con i miei giocatori e che arrivino nel migliore dei modi. Penso arriviamo bene, ci ha fatto bene tornare alla vittoria. Il bisogno, l’ambizione che abbiamo è di portare gioia al nostro popolo sarebbe liberarci da quel debito che abbiamo (vittoria in casa ndr.)”.
Sulle condizioni di Tapia: “Lo vedo bene, insieme agli altri. L’ultima partita aveva già quella scintilla, quell’aggressività, ha recuperato un buon numero di palloni, che è il suo. Non solo con lui, costerà ogni volta che c’è una convocazione internazionale. Ora la finestra della FIFA è quella di giocare tre partite in pochi giorni: il caso di Néstor, Renato. Quasi niente ferie, non per non volerlo, ma per necessità. Non abbiamo la possibilità di dargli quei giorni di riposo, quando possiamo darglieli, sono chiamati a giocare. Contro il Madrid e il Cadice era stanco, ma col Levante è andata molto meglio”.
Sul far giocare insieme Tapia e Fran Beltrán: “Tutti possono giocare insieme. È questione di lavorare e i giocatori hanno caratteristiche diverse. Tutto è adattabile. Cerchiamo di lavorare con sistemi diversi con i quali possono giocare in posizioni diverse. Questo ci renderà una squadra meno prevedibile. C’è un’ottima competizione interna. Non è detto che se parte l’uno o l’altro, chi entra dopo non può essere più importante. È quello che cerchiamo e siamo convinti che è così che dobbiamo lavorare e gestire i minuti. Uno vuole sempre di più, Cerchiamo di migliorare, una crescita costante. Cerchiamo di correggere le cose. Speriamo di poterlo fare con la nostra gente e saremo molto felici di vincere in casa”.
Su se ci sono altre assenze: “No, no. Siamo pieni. Joseph non ha potuto allenarsi con noi. Vedremo come ora uscirà da questa quarantena obbligatoria”.
Sull’allenatore avversario Roberto Moreno criticato dai tifosi “Siamo esposti a questo, ai risultati. Tutti cerchiamo di lavorare e sostenerci nelle nostre posizioni o cerchiamo di rispettare i contratti. Dopo il calcio è molto dinamico”.
Su cosa manca alla squadra per essere ad un livello ottimale: “Possiamo dare molto di più. Penso che non meritassimo di soffrire così tanto o di aspettare così tanto per una vittoria. C’erano partite che ce lo meritavamo e non siamo riusciti a prendere i tre punti. Ho sentito parlare di Robert. Aveva analizzato le ultime tre partite e non aveva meritato di perdere in nessuna. Quando non è il tuo turno di vincere, è difficile fare un’analisi. La squadra può dare di più? Sicuramente. Noi abbiamo giocato bene tranne che con l’Osasuna, cerchiamo il miglior livello individuale e continuiamo a crescere. Mi sembra che abbiamo ancora tanto da dare”.
Sul buon rendimento difensivo contro il Levante: “È qualcosa di cui abbiamo parlato quello di dimostrare solidità. Avevamo subito molti gol. Questa solidità è stata molto buona, in fase difensiva abbiamo lavorato molto bene. Questo ti fa lavorare più liberamente sull’attacco, cerchiamo di mantenere la forza difensiva e cerchiamo di continuare a generare di più e meglio in attacco”:
Su cosa teme di più del Granada: “Ha tante virtù e molto buone. Ha una grande rosa, giocatori di alto livello, molto bravi. Prenderemo le dovute precauzioni che crediamo di dover prendere, ma non possiamo discostarci da quanto dobbiamo fare noi, quello che dobbiamo fare bene e costruire”.
Sul nuovo ruolo di Nolito e sul gruppo: “Spettacolare. Oltre ad essere un grande professionista, è un grande ragazzo. Se non deve iniziare, sa che avrà minutaggio. Siamo un gruppo. Tutti hanno le stesse possibilità per iniziare o no. Quando è il tuo turno di iniziare, il tuo compagno ti sta supportando. In questo gruppo tutti remano nella stessa direzione, Sono grato ai miei giocatori. Mi regalano uno spettacolo giorno per giorno. Questo è quello che ho cercato di mettere insieme: bravi ragazzi, brave persone e crescere insieme nel tempo. Cerchiamo tutti di crescere. Non siamo partiti al meglio per ora cerchiamo di continuare a crescere di pari passo. Chi deve iniziare cercherà di farlo nel migliore dei modi e anche chi deve entrare dopo. È l’unico modo che conosco: lavorare, cercare di migliorare e continuare così”.
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