
Oggi ad A Madroa è iniziata ufficialmente anche sul campo l’era di Eduardo Coudet al Celta Vigo. L’allenatore è arrivato ieri sera in città ed ha firmato il contratto che lo ha legato al club celeste fino al 2022 con opzione di rinnovare di un’altra stagione nel caso in cui le cose dovessero andare bene e la società vorrebbe continuare a lavorare con lui. Ed oggi il Celta Vigo sul proprio canale youtube ha pubblicato il video della presentazione di Coudet che ha risposto alle domande inviate dai giornalisti poiché, per motivi di sicurezza legati al COVID-19, non si è potuta organizzare la classica conferenza stampa di presentazione. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti ed il video integrale della sua prima conferenza stampa.
Sull’iniziare ad allenare in Europa in una squadra che ha esonerato gli ultimi 3 allenatori: “Credo sia una bella sfida, il passato nel calcio non conta. Se ho accettato l’invito del Celta è perché c’è la materia prima per fare in modo che le cose vadano bene”.
Sul se serve rinforzare la rosa: “Credo che ci sia materiale, che c’è da lavorare. L’unica cosa che mi passa per la testa è lavorare, cercare di trasmettere un’idea, mostrare una buona squadra in campo, una squadra solida che cerchi di giocare a calcio nel miglior modo possibile. Mi piacciono le squadre fisiche, che corrono e combattono su ogni pallone come se fosse l’ultimo. E’ l’idea che cerco di trasmettere come allenatore fin da quando ho iniziato e non cambierà qua. Sicuramente sarà alla base di quello che cercheremo di fare”.
Sul supplire alle carenze della rosa: “E’ una buona rosa quella con cui andiamo a lavorare e dove cercheremo di trasmettere l’idea di gioco nel minor tempo possibile. La metodologia e le idee di tutti gli allenatori sono differenti. A me, quando mi invitano ad accettare una sfida nuova, piace più guardare alle virtù che alle carenze della squadra. Abbiamo molti giocatori buoni, con buone condizioni e poter trasmettere un modo di giocare. Spero possa vedersi il prima possibile, senza dubbio abbiamo bisogno di tempo e spero che ci accompagnino i risultati perché questo ti tranquillizza molto e ti aiuta molto. Sappiamo che con il lavoro giornaliero andremo a raggiungere la miglior condizione possibile”.
Sul se necessita una squadra più fisica: “Con il lavoro tutti i giocatori sono adattabili. Il calcio è uno sport di contatto e proveremo a lavorare e a trasmettere la nostra idea nel miglior modo possibile. Quello che ho vissuto nelle altre squadre… mi sono sentito identificato con il modo di giocare e qui non ci saranno eccezioni. Lavoreremo per fare in modo che possa vedersi un’idea di gioco”.
Su se lo emoziona il fatto di poter essere l’allenatore del Celta nell’anno del centenario: “Si, mi eccita poter avere un lavoro a lunga scadenza, questa è l’idea, di questo abbiamo parlato con la dirigenza, per questo dobbiamo riflettere in breve e medio termine per fare in modo che le cose vadano bene. Nel calcio ciò che ti sostiene sono i risultati, cercheremo di conseguirlo. Nei club dove sono stato sono rimasto per un tempo importante, 2 anni al Rosario Central, 2 anni al Racing, ad eccezione dell’Internacional dove il rapporto si è interrotto per varie circostanze. Mi piace mantenermi nel tempo. Ma quanto tempo? Nel calcio è difficile dirlo, mi piacerebbe poter essere qui nel 2023, ma stiamo guardando molto avanti
Su se la dirigenza lo ha informato di essere in trattativa con Mandzukic: “Io credo non ci sia una trattativa con nessuno, ho appena firmato. Per me, i migliori rinforzi sono quelli che ci sono, sarebbe una mancanza di rispetto, da parte mia, parlare di rinforzi. Se sono venuto, ed oggi sono qui, è perché credo nei giocatori che ci sono e che possano venire fuori da questa situazione nella maniera migliore possibile, questa è la cosa principale. Per me i migliori sono quelli che ci sono, parlare di rinforzi quando uno è appena arrivato ed ancora non ha visto i giocatori lavorare in campo sarebbe una mancanza di rispetto. Se ho chiesto rinforzi a Gennaio? Per niente”.
Sulla questione capitano: “Da quello che mi hanno detto e da quello che ho vissuto, normalmente sono i giocatori, in questo contesto, quelli che eleggono il capitano, spetterà a loro. Sono un allenatore a cui piace essere vicino ai giocatori, che gli piace parlare con loro. Non ho ancora avuto la possibilità, ma al di là di questo penso che la fascia non metta responsabilità in una sola persona, possono essere molti quelli che possono prendersela. Durante la mia ultima esperienza, in club diversi, ho visto svariati giocatori indossare la fascia di capitano e ciò non ha influito sul loro modo di giocare o di essere, è qualcosa di cui parleremo in maniera naturale. Il gruppo prenderà sicuramente la decisione migliore”.
Su cosa va migliorato con urgenza: “La cosa più importante per me è trasmettere un’idea e convincere dell’idea. Partendo da qui, pensare a cosa è meglio, qual’è il miglior modo di giocare, a che sistema dovremo abituarci. Non è un fatto di venire ed imporre”.
Su se punterà sulla cantera: “Sono abituato a lavorare con i giovani, in tutti i club dove sono stato i giovani hanno avuto molta partecipazione e qui non farò eccezione. La carta d’identità non dimostra il valore, chi sta meglio giocherà, non è una questione di età. L’obiettivo è competere, avere una competizione interna abbastanza elevata. E questo porterà ad elevare anche il tutto a livello individuale, giocherà chi sarà più in forma”.
Sul se ha potuto osservare il Celta giocare: “Si, ho visto alcune partite e le ho viste perché ho dovuto ripassare tutte le partite che ha dovuto disputare. L’analisi è più interna di quello che posso dire pubblicamente, cercheremo di trarre il meglio da ogni giocatore, abbiamo bisogno di tutti. Sicuramente tutti i giocatori avranno una partecipazione attiva, la competenza interna andrà ad alzarla, è quello che vogliamo generare”.
Sul cosa chiede alla squadra: “La mia squadra… prima di tutto voglio che il tifoso si identifichi con la mia squadra al di là del risultato. Cercheremo di giocare bene a calcio, di proporre ed essere una squadra fisica, una squadra che lotti su ogni pallone. Sono stato già qui, anche se per poco, ma so cosa pensa il tifoso del Celta che valuta molto il fatto di dare la vita in campo, tra virgoletto, altrimenti ogni frase può essere presa troppo drasticamente. Questa deve essere una delle caratteristiche, vogliamo essere protagonisti, giocare bene a calcio e vincere, perché la cosa più bella di tutto questo è vincere”.
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